La teoria della relatività di Einstein: tempo per la demolizione? Forse non ancora
Niente è stabile nella scienza moderna.
Tale è la specificità della conoscenza scientifica in questa fase di sviluppo: viene ricevuta un’enorme quantità di dati, le capacità tecniche forniscono sempre più nuove scoperte.
Tuttavia, il quadro scientifico del mondo dovrebbe basarsi su alcuni fondamenti, e tali fondamenti sono oggi la meccanica quantistica e la teoria della relatività.
Ma ultimamente ci sono sempre più ragioni per dire che la teoria della relatività ha un carattere molto relativo.
I dubbi crescono
La teoria della relatività è stata nei suoi fondamenti formulata all’inizio del secolo scorso da Albert Einstein, consiste nella teoria della relatività ristretta, composta da due postulati, uno dei quali recita: la velocità della luce nel vuoto non dipende dalla velocità di una sorgente luminosa, ha un valore costante e nulla nell’universo non può muoversi ad una velocità maggiore.
Nei decenni successivi alla sua comparsa, la teoria della relatività non solo ha ricevuto un ampio sviluppo teorico, ma è stata anche ripetutamente e convincentemente confermata nella pratica. Grazie a ciò, è diventata una delle figure dominanti nel quadro scientifico del mondo.
Ma all’inizio del XXI secolo ci sono sempre più dubbi sull’inviolabilità della teoria della relatività.
L’anello debole della teoria si è rivelato essere il secondo postulato della teoria della relatività ristretta, che fissa la velocità della luce nel vuoto come la massima velocità possibile con un indice costante.
Ci sono state molte segnalazioni che i fenomeni registrati in cui la velocità delle particelle supera la velocità della luce nel vuoto. Inizialmente, erano speculative od inaffidabili.
Nel 2008 è seguita una dichiarazione non plausibile: presumibilmente gli scienziati sono riusciti a disperdere particelle elementari attraverso un cavo in fibra ottica ad una velocità che era decine di migliaia di volte superiore alla velocità della luce nel vuoto.
Nel 2010, è stato riferito che le osservazioni astronomiche hanno mostrato oggetti muoversi a velocità superiore a quella della luce.
Ma nel settembre 2011, i ricercatori della Commissione europea per la ricerca nucleare hanno affermato che negli esperimenti al Large Hadron Collider, un neutrino di particelle elementari ha superato la velocità della luce nel vuoto, coprendo una determinata distanza 57 nanosecondi più velocemente di quanto fosse possibile, sulla base della teoria della relatività.
Pur tenendo conto di un possibile errore di misura di 10 nanosecondi, è stato documentato il fatto di aver superato la velocità della luce nel vuoto.
Cosa può significare la confutazione del postulato della teoria della relatività
La prima reazione alle segnalazioni di un superamento confermato della velocità della luce nel vuoto è stata tale che ora l’intera teoria della relatività dovrà essere rivista.
Infatti se uno dei postulati di una teoria è errato, cioè un’affermazione che nell’ambito di una data teoria è accettata senza prova, come condizione per la sua esistenza, allora anche l’intera teoria è errata.
Immediatamente ci furono dichiarazioni di per lo più non specialisti che ora avrebbero dovuto rivedere l’intero quadro scientifico esistente del mondo, poiché la teoria della relatività era un fattore di formazione del sistema stesso.
Hanno iniziato a parlare del fatto che ora è possibile avanzare un’ampia varietà di ipotesi sui misteriosi fenomeni dell’Universo, ad esempio sui buchi neri, la cui spiegazione del fenomeno era direttamente correlata alla velocità della luce in un vuoto.
Inoltre, cominciarono a ragionare, in merito ai mondi paralleli (inclusi macromondi e micromondi) e persino viaggi nel tempo.
Tuttavia, nella stragrande maggioranza, tali affermazioni sono state fatte da persone che hanno una relazione indiretta con la scienza.
Il punto di vista della comunità accademica è stato contenuto e cauto: in primo luogo, c’è ancora un certo scetticismo sui risultati dell’esperimento al Large Hadron Collider.
Alcuni scienziati ritengono che ci sia stato un errore nella misurazione della velocità e che l’esperimento dovrebbe essere ripetuto più volte. Altri sostengono che il neutrino non potrebbe superare la velocità della luce per le sue caratteristiche di base.
Ma anche coloro che ammettevano che l’eccesso della velocità della luce nel vuoto fosse reale, esortano a non rompere l’intero quadro scientifico del mondo.
Sì, è possibile che il postulato sulla velocità della luce nel vuoto non sia accurato e che ci siano particelle che possono metterlo in discussione – ma allo stesso tempo non si dovrebbe parlare dell’abolizione della teoria della relatività, ma della sua eventuale correzione.