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LA OSCURA STORIA DELLA BANCA VATICANA TRA OMICI E SUICIDI, fu per la lotta al Comunismo?

La banca vaticana, l’Istituto per le opere di religione (IOR), acquisì una reputazione solforosa negli anni ’70 quando il suo capo americano, l’arcivescovo Paul Marcinkus, entrò in affari prima con Michele Sindona, un finanziere legato a Cosa Nostra che sarebbe finito condannato. di bancarotta e omicidio, e poi Roberto Calvi, che sarebbe stato trovato impiccato sotto il Blackfriars Bridge di Londra in seguito al crollo fraudolento del suo Banco Ambrosiano.

calvi

Ma la reputazione della banca per la frode va più indietro, quasi al suo inizio nel 1942. Secondo i documenti dell’intelligence americana citati dall’autore Ferruccio Pinotti, un gruppo di importanti industriali italiani si incontrò a Torino nel 1945 per discutere come condurre l’imminente guerra contro il comunismo in Italia.

Una delle loro prime mosse è stata quella di depositare una grossa somma in Vaticano, presumibilmente nella neonata Banca Vaticana.

Licio Gelli, l’ex capo della loggia massonica fuorilegge P2, che contava ministri, capi dei servizi segreti e altri rappresentanti dell’élite italiana tra i suoi membri, ora riconosce effettivamente che sia il Vaticano che la CIA erano alleati nella lotta della sua organizzazione contro il marxismo.

Ad esempio, il cardinale Alfredo Ottaviani, principale cane da guardia dottrinale del Sant’Uffizio fino alla metà degli anni ’60, era un amico con cui Gelli pranzava spesso, nonostante la disapprovazione ufficiale cattolica della massoneria.

“Si potrebbe dire che il cardinale Ottaviani fosse il nostro padre spirituale, perché era di estrema destra”, mi ha detto Gelli in una recente intervista.

“Aveva una sorella che era ancora più fascista di Mussolini”, rise Gelli, rimanendo lui stesso un fascista impenitente.

Ammette anche di conoscere i successivi capi delle stazioni della CIA a Roma, a volte accompagnando i nuovi arrivati ​​in un tour introduttivo del paese.

Gelli ha anche detto che Marcinkus aveva partecipato alla guerra al comunismo. “Soprattutto era lì per fare soldi”, ha detto l’ex leader massonico.

Marcinkus, un americano di origine lituana, era solito occuparsi della sicurezza nei viaggi all’estero per Papa Giovanni Paolo, raccogliendo contributi finanziari dagli industriali cattolici nei paesi visitati dal Papa.

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