Il Palestinian Information Center (PIC) ha affermato che Instagram ha bloccato il suo account, che aveva oltre 170 mila follower, all’interno di una politica che prende di mira i contenuti palestinesi, descrivendo il passaggio come “improvviso ed ingiustificato”.
PIC ha affermato che Instagram, appartenente a Facebook, ha disabilitato il suo account nonostante il suo impegno nei confronti dei regolamenti, e che tale provvedimento è un riflesso del pregiudizio generale contro la causa palestinese ed il diritto “legittimo e sancito dalla giurisprudenza internazionale” del popolo palestinese di resistere all’occupazione israeliana.
PIC ha chiesto alla direzione di Instagram di fare marcia indietro su tale azione arbitraria e di smettere di censurare i contenuti pro-palestinesi.
In altro articolo abbiamo parlato del problema dei media USA e del ruolo di dittatura e di controlla sul diritto di cronaca e di critica che stanno svolgendo.
Togliere la voce ad i media significa togliere la voce ad un popolo ma a Zuckerberg questo non interessa perché ha il potere e gli appoggi delle origini che gli permettono di togliere la voce e violare i diritti dei popoli.
La politica è uguale a quella di Facebook di cui è proprietario chiudere account sgraditi che equivale a togliere la libertà di espressione e di pensiero.