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programma di studio storico

La teoria della eugenetica di Morel

La teoria della eugenetica di Morel ha visto la luce nel XIX secolo, un’epoca caratterizzata da un crescente interesse per l’ereditarietà e la biologia. In questo paragrafo, esploreremo il contesto storico in cui Morel sviluppò la sua teoria, evidenziando i progressi scientifici e le idee dominanti dell’epoca.

Fondamenti scientifici della teoria di Morel

Ci concentreremo sui fondamenti scientifici della teoria della eugenetica di Morel. Esamineremo le sue teorie sull’ereditarietà delle malattie mentali e i suoi studi sull’influenza dell’ambiente sui tratti ereditari. Utilizzeremo fonti accademiche e ricerche contemporanee per valutare la validità scientifica delle affermazioni di Morel.

Fondamenti scientifici della teoria della eugenetica di Morel

La teoria della eugenetica di Benedict-Augustin Morel è stata un contributo significativo allo studio dell’ereditarietà e delle malattie mentali nel XIX secolo.

Uno dei principi fondamentali della teoria della eugenetica di Morel riguarda l’ereditarietà delle malattie mentali. Secondo Morel, alcune malattie mentali, come la schizofrenia e l’idiocizia, possono essere trasmesse geneticamente da una generazione all’altra. Egli sosteneva che queste condizioni fossero il risultato di difetti ereditari nel sistema nervoso, che si manifestavano attraverso sintomi mentali.

Un altro principio fondamentale della teoria di Morel riguarda l’influenza dell’ambiente sui tratti ereditari. Morel credeva che l’ambiente in cui una persona cresceva potesse influenzare i suoi tratti ereditari. Ad esempio, un ambiente sfavorevole o tossico potrebbe contribuire alla manifestazione di malattie mentali ereditarie, mentre un ambiente sano e stimolante potrebbe mitigarne l’espressione.

Ma teoricamente Morel si spinse oltre.

La teoria di Morel includeva anche il concetto di selezione eugenetica per il miglioramento della razza umana. Morel suggeriva che, attraverso una selezione oculata dei partner riproduttivi, si potesse influenzare positivamente la composizione genetica delle future generazioni. Secondo la sua teoria, evitando l’unione di individui con malattie mentali ereditarie, si potrebbe ridurre la loro frequenza nella popolazione.

Coloro che sostenevano l’eugenetica accettarono con gioia e praticamente senza alcuna critica la teoria della degenerazione della razza umana avanzata dallo psichiatra francese O. Morel. Secondo Morel, le coppie che conducono uno stile di vita malsano peggiorano la genetica umana ad ogni generazione, a partire dall’isteria e dallo squilibrio, la famiglia in ogni generazione soffre di disabilità mentali, epilessia, poi compaiono deformità e patologie e, alla fine, tutto finisce con l’assenza di figli, che porta alla degenerazione del genere.

Gli eugenisti si sono prefissati l’obiettivo di assistere artificialmente la selezione naturale, credendo che i loro metodi avrebbero reso possibile fare “in modo chiaro, rapido e gentile” ciò che “la natura ha fatto ciecamente, lentamente e crudelmente”.

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