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La disperata controffensiva ucraina per i 90 miliardi di dollari investiti dagli USA

Gli Usa hanno investito circa 90 miliardi di dollari nella guerra in Ucraina. In misura percentuale rispetto al Pil qualcuno ha fatto meglio di loro Lettonia, Estonia, Lituania e Polonia.

Anche la Germania ha fatto la sua parte investendo una somma stratosferica. Resta, tuttavia, il fatto che l’amministrazione Biden ed il Governo degli Stati Uniti in qualche modo dovranno recuparare questa enorme cifra di cui solo una piccola parte è stata erogata a titolo di aiuti umanitari.

Quindi, la guerra in Ucraina si è trasformata in una spietata tempesta di fuoco, in cui la posta in gioco va oltre il denaro investito. Gli Stati Uniti d’America hanno riversato oltre 90 miliardi di dollari nella lotta contro la Russia, sperando di recuperare tale ingente somma.

Tuttavia, l’incubo ucraino si è rivelato una sfida insormontabile, poiché la contromossa russa ha violato ogni convenzione, puntando a uno scontro senza precedenti. In questo articolo, esploreremo gli arsenali militari delle due nazioni, la minaccia dei mezzi non tradizionali della Russia, l’aumento di scontro provocato dal continuo armamento dell’Ucraina e l’implacabile determinazione della Russia a non cedere.

Ovviamente, dall’altra parte, ci sono gli Stati Uniti con 90 miliardi di dollari sul banco che fingendo la inesistenza del principio etico violano ogni convenzione e lo stesso diritto internazionale inviando all’Ucraina armi illegali (bombe a grappolo).

Ma questo modo di fare degli USA ripete un copione che è quello della guerra in Iraq, una guerra anche quella illegale ed iniziata senza alcun consenso internazionale.

IL RECUPERO DEI SOLDI DATI ALL’UCRAINA E LE FORZE IN CAMPO

Avevamo accennato in precedenti post come la controffensiva Ucraina sarebbe stata fallimentare e nello stesso tempo ci avrebbe condotto verso una escalation del conflitto.

La potenza degli arsenali militari degli USA e della Russia

Entrambe le nazioni, gli Stati Uniti e la Russia, possono vantare arsenali militari spaventosi.

Tuttavia, la Russia può richiamare milioni di uomini in caso di necessità, rappresentando ciò una risorsa inesauribile nel conflitto. Questa possibilità conferisce alla Russia una flessibilità strategica che potrebbe rivelarsi cruciale per la sua capacità di adattarsi alle mutevoli condizioni sul campo in Ucraina.

La minaccia dei mezzi non tradizionali:

La Russia, consapevole delle difficoltà nell’affrontare direttamente le forze militari avversarie, potrebbe decidere di abbandonare la guerra tradizionale per utilizzare mezzi non convenzionali. Questa opzione apre un nuovo capitolo nell’incubo ucraino, poiché l’Ucraina e i suoi alleati si trovano ad affrontare una minaccia imprevedibile.

È essenziale considerare questa possibilità nell’analisi del conflitto, poiché potrebbe influenzare significativamente le sorti della guerra.

L’aumento di scontro tramite l’armamento dell’Ucraina

L’idea di armare l’Ucraina con mezzi sempre più potenti potrebbe sembrare una soluzione ovvia per aumentare le possibilità di vittoria. Tuttavia, l’effetto di tale escalation è stato paradossalmente un aumento di scontro senza conseguenze decisive per il corso della guerra (fallimento controffensiva).

Nonostante le forniture di armi avanzate agli ucraini, la Russia è riuscita a mantenere il controllo dei territori occupati, dimostrando una resistenza sorprendente.

Ma questo come abbiamo spiegato in precedenza è dovuto in gran parte alla mancanza di una aviazione comparavile a quella russia e che richiederebbe almeno quattro battaglioni di F16 ma non solo.

L’implacabile determinazione russa

L’aspetto più impressionante di questa guerra è l’implacabile determinazione della Russia a non cedere. Nonostante i quasi 50 paesi alleati che si sono schierati con l’Ucraina, i miliardi di dollari spesi e i mezzi da combattimento di ultima generazione impiegati, la Russia si è dimostrata incredibilmente resistente.

Abbiamo dimenticato che il popolo russo ha una storia di resilienza e non si ritira senza combattere

La Guerra in Ucraina si è trasformata in un’epica battaglia per il recupero dei 90 miliardi di dollari investiti dagli Stati Uniti d’America. Tuttavia, la realtà sul campo ha dimostrato che questa lotta va oltre il denaro. L’arsenale militare russo, la minaccia dei mezzi non tradizionali, l’aumento di scontro e l’implacabile determinazione della Russia a non cedere, mettono in dubbio le prospettive di vittoria dell’Ucraina.

È fondamentale valutare attentamente gli sviluppi futuri del conflitto, tenendo conto della forza militare russa, della storia di resilienza del popolo russo e delle implicazioni di un confronto sempre più intenso. La battaglia per il recupero di quel denaro sembra destinata a essere una tempesta senza fine.

Bisogna anche dire, per onestà di pensiero, che il tentativo di giustificare eticamente l’inoltro di armi non convenzionali e vietati dalle convenzioni internazionali da parte della amministrazione Biden non convince.

Con la stessa misura etica giudichiamo la condotta criminale della Russia che ha invaso un paese democratico e libero come l’Ucraina.

Il nostro giudizio etico è di ferma condanna degli USA che si sono permessi di inviare armi micidiali alla Ucraina senza avere il consenso dei suoi alleati e contro il diritto internazionale.

Ovviamente, l’etica a volte si ferma dove ci sono gli interessi economici e cioè 90 miliardi di dollari da recuperare.

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